NAPOLI – CONVEGNO RIQUALIFICAZIONE CENTRO STORICO

Nell’ambito del programma di riqualificazione del Centro Storico di Napoli patrimonio Unesco, finalizzato a migliorare sensibilmente la qualità dell’ambiente e la vita degli abitanti, su iniziativa degli Assessorati all’Edilizia, alla Mobilità Urbana, alla Cultura, alle Politiche Sociali e Videosorveglianza, alla Legalità e Pubblica Illuminazione e al Turismo si è tenuto lo scorso 30 giugno 2010, presso il Castel Dell’Ovo a Napoli, un convegno sul tema “Quale illuminazione per i centri storici – il caso della città di Napoli”. Importante contributo l’intervento di Filippo Cannata il quale, nel ribadire l’assoluta necessità di ricollocare “l’uomo e le sue emozioni” al centro di ogni progetto, ha dimostrato come nel merito lo spazio urbano e la sua illuminazione abbiano un ruolo fondamentale da svolgere. Il “poeta della luce” ha conquistato la platea illustrando una serie di esperienze e progetti all’interno dei quali la luce, concepita per soddisfare esigenze di orientamento e di azione dei cittadini, si è rivelata un perfetto trait d’union tra decoro urbano, valorizzazione architettonica e necessità di caratterizzazione e percezione dello spazio. “Luce è genius loci” non solo nella fisicità delle cose ma soprattutto nell’immaginazione, nell’anima, nell’interiorità, nel ricordo, nella memoria del luogo, nella vita delle persone che vi abitano e nel sogno. I centri antichi delle città – sostiene Cannata – devono vivere di un gioco di luci e ombre, hanno bisogno di ritrovare un “canto rischiaratore”.

CONVEGNO AVELLINO

Si è tenuto lo scorso 22 giugno 2010, presso l’Hotel de la Ville in Avellino, un convegno sul tema del Building Information Modeling (BIM). Andrea Faeti, Application Engineer della società Techdata distributrice nazionale di prodotti Autodesk, ha presentato Revit Architecture il nuovo software sintesi della tecnologia planetaria appositamente concepito come supporto per la progettazione free form e la progettazione parametrica. Massimo Russo e Filippo Cannata hanno illustrato, in tale ambito, una serie di lavori per la realizzazione dei quali l’utilizzo di applicativi come Revit ha consentito di raggiungere risultati tangibili anche dal punto di vista della comunicazione. Di grande impatto l’intervento del “poeta della luce” la cui straordinaria capacità oratoria, oltre che artistica, ha saputo come sempre suscitare curiosità e interesse nei partecipanti mantenendo elevato fino alla conclusione il grado di attenzione generale.

SEMINARIO UNIVERSITÀ FEDERICO II

Venerdì 11 giugno 2010, dalle ore 11.00 alle 13.00, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II Polo delle Scienze e delle Tecnologie – Dipartimento di Progettazione Urbana e Urbanistica, si terrà in aula S 3.2 la lezione di Filippo Cannata sul tema “L’illuminazione degli spazi esterni”. Nell’ambito del Seminario del docente Aldo Capasso dal titolo “Luce e Ambiente – Le tecnologie della luce artificiale per il progetto dei luoghi dell’abitare. Dalla produzione alla creatività” il “poeta della luce” illustrerà la teoria e il pensiero dai quali trae origine ogni suo progetto luminoso senza omettere di fornire esemplificazioni pratiche in merito ad alcuni dei suoi più prestigiosi interventi. Un confronto con chi vive di luce, che coinvolgerà i partecipanti affinché possano vivere un’esperienza formativa attiva ed acquisire strumenti utili per un approccio alla progettazione consapevole e professionale.

FESTA A VICO 2010 – L’IDEA LUMINOSA

Marina di Equa si apre improvvisa alla fine di una stradina tortuosa. Un rapido discendere dalle balze che ricamano il percorso della Costiera Sorrentina giù fino alle spiagge sassose e ai piccoli porticcioli che animano gli anfratti di questa splendida terra. Una caratteristica comune a molte località più o meno accessibili: marine, baie, spiagge.
La Torre del Saracino non sfugge a questa regola. La possibilità di controllare e dosare la luce all’interno dell’antica Torre di Caporivo ha permesso a Gennaro di avere il giusto palcoscenico per assaporare al meglio una delle sue passioni: la musica. La luce è diventata tema di discussione per la collaborazione che Gennaro Esposito ha chiesto a Filippo Cannata, lighting designer, con lo scopo di mettere a punto un intervento temporaneo. […]

 

fonte:

ISAD – ILLUMINAZIONE PARCHI E GIARDINI

Istituto Superiore di Architettura e Design:

 

Filippo Cannata – seminario su “Illuminazione di Parchi e Giardini”

SEMINARIO CATANZARO

Con il patrocinio e il contributo della Provincia di Catanzaro – Assessorato pubblica Istruzione, in collaborazione con gli Istituti di Istruzione Superiore per Geometri “Giovanni Malafarina” e “Raffaele Petrucci”, si è tenuto lo scorso 27/04/2010 a Catanzaro un seminario sul tema “Luce e Arredo Urbano”. Coordinato da Giovanni Scarfò, Presidente dell’Accademia Incontroluce, Filippo Cannata ha illustrato la filosofia e i principi posti alla base dei propri “racconti di luce” catturando con maestria la curiosità dei giovani studenti. L’esposizione di solide cognizioni accompagnate da immediati riferimenti pratici si è conclusa, anche in questa occasione, con un plauso a testimonianza del consenso e della generale ammirazione.

CASINO’ CAMPIONE D’ITALIA

L’intervento realizzato in occasione del Natale 2007 sul Casinò di Campione, è stata l’occasione per creare un’installazione luminosa che rendesse ancora più armonico il legame tra le peculiari funzioni dell’edificio e la città; vestita di luci e decorazioni. Il complesso architettonico progettato dall’arch. Mario Botta si compone di grandi volumi in pietra alternati da vuoti articolati come grandi insenature, disposti a raggiera verso il lago di Lugano. “Il gioco”, anima del Casinò, viene enfatizzato attraverso l’uso di luci che si mescolano nei colori e che riproducono i simboli delle carte: cuori,quadri, fiori, picche si muovono magicamente sulle pareti dell’edificio, si modificano e si fondono senza fermarsi ricordando il movimento veloce delle carte tra le mani del croupier. Le pareti di pietra dell’edificio si smaterializzano attraverso luci colorate che nel miscelarsi creano scene luminose. Luci verdi, rosse, gialle e blu scivolano sulla pietra, negli incastri dei volumi, nei vuoti della struttura e creano un effetto di trasparenza quasi come se fossero “telari” di una scenografia teatrale che si sovrappongono e cambiano la scena. Le grandi pareti di pietra diventano trasparenti e allo stesso tempo visibili da lontano grazie al bagliore delle luci che valorizza la facciata frontale che si dispone a 180° verso il lago. Nell’approccio al progetto di illuminazione si è preferito lavorare per aree , superfici e per volumi , utilizzando i colori sempre in contrasto tra l’interno e l’esterno creando dinamicità nel susseguirsi delle scene luminose. Anche le grandi superfici vetrate e gli ingressi sono stati interpretati come vuoti e la luce bianca che da esse esce fuori si fonde con i colori esterni lasciandone inalterata l’importanza.Nell’esecuzione dell’installazione ha avuto grande importanza e rilevanza il posizionamento degli apparecchi illuminanti che sono ubicati in posizione discreta così da non essere invadenti rispetto all’architettura e da non creare abbagliamento per gli utenti degli usufruiscono delle aree nodali o dei percorsi o degli accessi primari che sono le zone di maggiore aggregazione. I corpi illuminanti Palco3 e Palco5 a led cambia colori RGB , sono stati divisi in due gruppi, uno posizionato frontalmente all’edificio e l’altro lateralmente verso l’ingresso del paese.

CENTRO COMMERCIALE LIZ GALLERY

Cinquantadue negozi disposti su una superficie di 20.000 mq. Bar e punti di ristoro perfettamente distribuiti, duemila posti auto. Questi i numeri che caratterizzano il nuovo Shopping Mall Liz Gallery, centro commerciale che lo scorso dicembre ha aperto i battenti a Montesarchio, in provincia di Benevento. “Si tratta di una iniziativa ambiziosa e coraggiosa – spiega Sergio Izzo, amministratore della Asco Centro promotrice dell’intervento – in considerazione della difficile fase economica mondiale. Una scommessa di sistema, di area e di gruppo fatta assieme agli oltre 50 imprenditori titolari degli esercizi commerciali che sorgono all’interno del Centro”.

Il progetto architettonico è stato affidato al salernitano Cherubino Gambardella, quello di lighting design è stato invece curato dall’arch. Donato Panarese, dello studio Cannata&Partners.
L’illuminazione della facciata esterna (2.000 mq), come quella dei percorsi interni (1.800 mq), è stata realizzata interamente a Led Rgb, con un impiego di complessivi 900 ml di apparecchiature solo all’interno della galleria. Si tratta di una tecnologia che genera un piacevole dinamismo cromatico, un elegante gioco di intensità armonicamente variabili capace di attirare la curiosità dei visitatori e di accendere con maestria la loro immaginazione. Un apposito sistema di gestione della luce controlla le diverse funzioni nel tempo regolandone la modulazione dei toni e delle nuances; l’illuminazione della facciata esterna, ad esempio, consente alla struttura di integrarsi perfettamente nell’ambiente in cui si inserisce per mezzo di variazioni cromatiche e gradazioni che di mese in mese richiamano i colori delle quattro stagioni dell’anno.

Ancora una volta estetica, funzionalità, sostenibilità ambientale ed economicità di intervento convivono come elementi di progetto al servizio dell’architettura. Non si omette infatti di trascurare il tema del risparmio energetico, dominante in ogni intervento dello studio Cannata: la riduzione dei consumi elettrici è portata ai minimi termini (15 Kw all’interno della galleria) con una conseguente considerevole dilatazione dei tempi di manutenzione dei corpi illuminanti.

IL RIGHELLO: UNA NUOVA MISE EN SCÈNE

Milano: riapre “Il Righello”, con una veste nuova e con protagonisti di eccezione. La sede milanese, che ha saputo sempre contraddistinguersi per la particolare proposta di luci e di complementi di arredo, al massimo livello per quanto riguarda l’offerta internazionale, riafferma la propria internazionalità con firme esclusive.
Oggi è protagonista l’arte del mondo luminoso di Enzo Catellani che si integra con la progettualità di Filippo Cannata. Arte e progettualità insieme si fondono e si traducono in poesia, tutto con la semplicità di un gesto: la luce che si accende e che si spegne creando interazioni tra oggetti e spazi. Il Righello, un nuovo palcoscenico dove Catellani farà vivere le opere del suo ingegno e della sua artigianalità, evidenziare forma e sostanza della sua produzione. Il luogo risulta essere anche uno spazio privilegiato dove la luce si racconta, si esprime, dialoga e nel dialogo si inserisce il contesto progettuale di Filippo Cannata e i suoi risultati.
Il giorno 17 (18) dicembre presso Il Righello di via Carducci 34 a Milano è stato possibile incontrare Catellani e Cannata, acquisire utili ed interessanti informazioni sulla “filosofia” creativa di Catellani, sui principi progettuali di Cannata, apprezzare la naturale bellezza delle loro realizzazioni, comprendere l’utilità della loro ricerca.
Il Righello: una scatola bianca che si anima di luci, ombre, silenzio, sonorità, immagini, uno spazio che recita poesie e mette inscena una vera e propria opera teatrale. Con la riapertura de Il Righello inizia un nuovo percorso. Grazie ad esso vi racconteremo una storia, vi emozioneremo con giochi di ombre e di luci. Vi faremo vivere l’esperienza della luce in un linguaggio talora senza sonoro, talora senza luce, talora senza lampade.

ROMA – GALLERIA NAZIONALE D’ARTE MODERNA

Dopo trentotto anni la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ripropone la prima mostra di Gianfranco Notargiacomo, presentata nel 1971 a Roma presso la Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis nel 1971. Recensita allora dall’International Herald Tribune come “the most surprising show” (Edith Schloss) l’installazione, sperimentale e davvero anticipatrice, prevedeva la sistemazione, nei diversi ambienti

 

Gianfranco Notargiacomo – Le nostre divergenze 1971-2009

 

Dopo trentotto anni la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ripropone la prima mostra di Gianfranco Notargiacomo, presentata nel 1971 a Roma presso la Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis nel 1971.
Recensita allora dall’International Herald Tribune come “the most surprising show” (Edith Schloss) l’installazione, sperimentale e davvero anticipatrice, prevedeva la sistemazione, nei diversi ambienti, di oltre duecento omini in plastilina colorata distribuiti in maniera tale da invadere completamente non solo il pavimento, ma anche le pareti, i davanzali, le finestre ed ogni altro spazio disponibile della galleria.
Intitolata Le nostre divergenze, l’istallazione viene oggi riproposta, a cura di Mariastella Margozzi, su progetto di allestimento realizzato dall’arch. Giusto Puri Purini, nella Sala delle Colonne della Galleria Nazionale, dove gli omini in pongo, riuniti in silenziosa adunata, inviteranno lo spettatore a partecipare a questo muto ma coinvolgente colloquio.
Oggi come allora, sarà la molteplicità di pose a differenziare i piccoli protagonisti, ad annullare il loro aspetto identico e volutamente omologato anche nei volti e nelle teste: seduti, in piedi, sdraiati, la posizione connoterà e caratterizzerà ciascuno di essi trasformando quella che sembra una massa indistinta e inerte in una moltitudine diversificata e dinamica di individui.
Notargiacomo ha plasmato non un materiale tradizionale per la scultura, bensì una materia nuova, la plastilina colorata, riuscendo a sublimare il gesto di replicare il mondo a proprio piacimento. E il progetto di lighting design, curato da Filippo Cannata con la collaborazione dell’arch. Donato Panarese, contribuisce ad esaltare le intenzioni dell’artista e ad esprimere il carattere della mostra.
Una illuminazione morbida, diffusa, valorizza il tema dell’attesa. Gli omini di pongo, come Vladimiro ed Estragone di Beckett, attendono il loro Godot mentre una luce non terrena ma spirituale, metafisica, crea un’atmosfera di forte intensità emotiva.
Livelli di luminosità sapientemente controllati producono ombre evanescenti, dai contorni sfumati; luce ed ombra in stretto colloquio valorizzano le pose dei piccoli protagonisti evidenziando il movimento generato dalle differenti posizioni dei loro corpi. La luce, con i suoi effetti espressivi, contribuisce a conferire un piacevole dinamismo visivo alla staticità della massa.